Lug 30, 2016 Armando Manocchia Immigrazionismo Commenti disabilitati su Armando Manocchia: immigrati o manodopera low cost? Obiettivo è la sostituzione etnica
I traditori parlano di “salvataggi”, i razzisti parlano di “accoglienza”, i buonisti – un mix tra traditori e razzisti – parlano di “aiuti umanitari”.
I traditori favoriscono l’esodo, i razzisti l’emigrazione, i buonisti l’immigrazione clandestina, ma qualunque sia il metodo, il loro unico scopo è introdurre stranieri in Italia, perchè l’importazione di risorse umane fa guadagnare più della droga, altro business che i traditori, razzisti e buonisti, difendono fino a volerlo liberalizzare.
Dopo l’importazione, c’è la fase 2 quella della cosiddetta “accoglienza”. In realtà, si tratta di offrire manodopera al mercato nero, manodopera da sfruttare, manodopera a basso costo da mettere in concorrenza con i lavoratori italiani e con quelli di altri Paesi sviluppati, una manodopera con paga oraria di 3 euro.
I buoni, finiranno per delinquere, ingrossando l’esercito della “microcriminalità”, quello che offre più garanzie di farla franca: tra spaccio, furti, violenze, stupri, rapine, ecc. solo 2 o 3 su 100 finiranno per essere “fermati” per qualche ora appena in una Caserma o Commissariato oppure, nella più probabile delle ipotesi, finiranno comodamente agli arresti domiciliari (se hanno casa).
I belli e impossibili dal sapor mediorientale, finiranno invece nel letto di qualche separata affamata o di qualche giovane con la paura di rimanere sola, due categorie di sprovvedute e ignoranti che non sanno ciò che fanno, ma lo impareranno presto.
Infatti, e per fortuna, i matrimoni misti con “culture altre” durano mediamente 5 anni, ma producono un buon business nelle separazioni: impegnano avvocati, giudici e tribunali e spessissimo anche la Farnesina per la guerra dei figli sottratti o addirittura rapiti.
Mi fermo qui, mi sono reso conto di sprecare la cosa più preziosa che ho… di farmi rubare il tempo….
Per concludere: oggi sono in arrivo nei nostri porti altre 1.600 risorse umane che accoglieremo a braccia aperte, anche correndo il rischio di allevare serpi in seno… e se tra questi ci sarà il solito neonato orfano o il frutto di quello che le osannate “culture altre” considerano la donna solo per fare figli anche in viaggio. Chissà se lo chiameranno “Orlando”?
Armando Manocchia – – @mail
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