Apr 28, 2018 Armando Manocchia Cultura, Islamizzazione Commenti disabilitati su Convegno “Tentazione jihadismo radicale”, intervista ad Armando Manocchia
di Armando Manocchia
Intervento al Convegno “Tentazione jihadismo radicale”
Buon pomeriggio. Ringrazio Souad Sbai per avermi invitato. Sono onorato di partecipare a questo convegno e sono certo che un parterre di così illustri relatori risponderà con esperienza e competenza alle domande che il simposio si pone.
Premetto che qui si parla di giovani europei e italiani ma, alle parole bisogna dare un senso. E quindi, non si dovrebbe parlare di giovani europei e italiani in senso lato, ma si dovrebbe parlare di giovani musulmani in Italia e di giovani musulmani in Europa.
Dovremmo farlo, semplicemente perchè non esistono i musulmani italiani, come non esistono i musulmani europei e tantomeno esistono i musulmani occidentali. Rifletteteci, e vi accorgerete che è un ossimoro. O si è occidentali o si è islamici. Se si è l’uno non si può essere l’altro. Esistono quindi, i musulmani in Italia, in Europa, in Occidente ma, ovunque essi siano, sono e restano musulmani. Sono islamici. Punto e basta, anche se è ovvio che questo concetto meriterebbe un approfondimento. Ma non vorrei divagare troppo dal tema di oggi. Se necessario, al termine dell’incontro, sono a disposizione per chiarimenti.
In relazione al tema di oggi, rispondo dicendo che il JIHAD va oltre la tentazione, il JIHAD è uno stato, è una condizione mentale, il JIHAD è un modo di essere e di vivere. E la conseguenza di questa condizione è un modus operandi, è un agire con determinazione su tutti i fronti, possibili e impossibili e con tutti i mezzi, leciti e illeciti.
Vorrei stigmatizzare che il problema vero, non è tanto il JIHAD o il loro JIHAD ma, il nostro JIHAD, il favoreggiamento al JIHAD. Mi spiego meglio: il JIHAD è favorito dalla sottomissione, dalla nostra ignoranza, dal buonismo e dalla eccessiva tolleranza. E complici del JIHAD sono il politicamente corretto e l’islamicamente corretto che in Italia abbiamo istituzionalizzato.
Il JIHAD viene attuato ANCHE grazie ad una CHIESA deviata e malata, grazie alla “buona scuola” che accettiamo con indifferenza. Il JIHAD viene attuato grazie alla xenofilia che ci pervade, grazie al filoislamismo e all’ideologia immigrazionista. Tutti fattori dannosi che contribuiscono al declino della nostra società e civiltà. Sono fattori letali che, per assurdo, coltiviamo come valori. E quello che è ancora più grave è che questo avviene nonostante le continue dure prove a cui siamo sottoposti, e i continui fatti, gravi e gravissimi, che si consumano minuto per minuto in Italia e in Europa.
Siamo o facciamo i buonisti e gli islamicamente corretti, nonostante i fatti, i segnali si odio, nonostante la loro intolleranza.
Questo JIHAD, è supportato dal servilismo dei MEDIA, delle TV, dei GIORNALI; il JIHAD è sostenuto dai siti e dalle associazioni cosiddette umanitarie, dalle ONLUS e dalle ONG a libro paga di SOROS e da tutti quelli che io riunisco in un unico aggettivo: TRADITORI. Traditori della Patria, della Pace, della Libertà, dell’Occidente e del Cristianesimo.
E’ ovvio che, tutto ciò che ruota attorno all’immigrazione/auto-invasione, è il business delle organizzazioni sedicenti umanitarie e le cooperative.
Il servilismo dei MEDIA e l’ignoranza dei POLITICI, sono gli elementi che aiutano gli studenti e i giovani e meno giovani musulmani a convincersi sempre di più e meglio nel continuare il JIHAD. Un carico da undici ce lo mette la becera politica dell’accoglienza di alcuni nostri governanti, sponsor dell’immigrazionismo e del meticciamento culturale.
IMMIGRAZIONISMO e METICCIAMENTO sono i due punti di forza di una IDEOLOGIA barbarica e genocida perseguita da 50 anni congiuntamente dalla Lega Araba e dall’establishment europeo. Queste politiche suicide sono attuate e perseguite dagli anni ’70 attraverso il DEA, il Dialogo Euro Arabo e l’APCEA l’Associazione Parlamentare, Euro Araba e a seguire una miriade di Istituzioni o sedicenti tali come OCI, ANP, ONU, OLP, CEE, UNESCO, FONDAZIONE ANNA LINDT ed altre ancora.
Pochi di noi lo sanno, ma tutti gli studenti e tutti i giovani e meno giovani musulmani sanno che fin dagli anni ‘70 l’establishment europeo e la Lega Araba, si incontrano e dialogano per stabilire come depredare e soprattutto come desovranizzare i Paesi europei. Da 50anni perseguono il preciso obiettivo di dissolvere la società, la cultura, l’identità e la civiltà occidentale, forgiata e determinata dall’illuminismo e dal cristianesimo.
Dagli anni ’70 – e come si può constatare, con risultati efficaci – perseguono l’obiettivo di unire le due sponde del Mediterraneo per dare vita ad un nuovo continente, una nuova razza e una nuova religione.
Ma tornando al JIHAD, dobbiamo sapere che questa dottrina, questo indottrinamento è al centro della comunità islamica fin dalle origini.
Il JIHAD è una dottrina elaborata secondo un preciso schema legale e religioso da giuristi e teologi musulmani che distingue il territorio dell’islam, in cui esso regna, dal territorio della guerra popolato dagli infedeli, nel quale il JIHAD, la guerra, è e sarà obbligatoria per tutti i musulmani finché noi non riconosceremo la sovranità islamica e il loro dominio del mondo
L’indottrinamento del JIHAD per i musulmani inizia fin da bambini in famiglia, prosegue nelle scuole di ogni ordine e grado, continua con le amicizie a tutti i livelli, viene appreso e confermato con le preghiere del venerdì, viene promosso e diffuso nelle CASERME, ergo moschee, e nel mondo attraverso il WEB.
Ma non è questo che mi sorprende, perché la ragione di vita dei musulmani è questa!
Quello che invece mi sorprende è il modo con cui i portatori d’interesse, italiani e europei affrontano l’argomento. Mi sorprende la superficialità con cui i politici, i religiosi, gli intellettuali, i giornalisti, i cooperatori e gli attivisti, affrontano il problema. E badate bene, tra questi, ci sono anche quelli preposti a tutelare la nostra sicurezza e ad occuparsi dell’educazione dei nostri figli.
Questa è la mia preoccupazione, mentre la preoccupazione dei politici italiani e europei, spesso impreparati, corrotti e convertiti, è quella di convincere ignari cittadini che l‘isis, il terrorismo, il jihadismo, il fondamentalismo, il radicalismo e l’estremismo, fanno parte dell’islam politico e quindi non vanno confusi con l’islam religioso, quello della “religione di pace amore e tolleranza”. Al contrario, noi sappiamo che l‘isis, il terrorismo, il fondamentalismo, il radicalismo e l’estremismo sono le diverse sfumature del JIHAD e le diverse sfaccettature dell’islam, mentre molti politici, come tutte le persone ignoranti, arroganti e presuntuose, sottovalutano il problema. L’islamofilia che li affligge, gli impedisce di guardare in faccia ad una realtà che va ben oltre la loro (poco fervida) immaginazione.
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